Nato come forma di microfinanziamento dal basso, il crowdfunding è oggi tra le forme più diffuse e proficue di finanziamento a beneficio della nascita di diversi progetti imprenditoriali. Stiamo in sostanza parlando di piattaforme web dedicate permettendo a tantissime persone di conoscere e interagire con un variegato pubblico di potenziali finanziatori.
Dapprima sviluppata negli USA, la pratica del Crowdfunding ha iniziato ad espandersi in Italia molto velocemente. Tuttavia, le peculiari caratteristiche dalla cultura imprenditoriale italiana, impedimenti di natura burocratica ed un cospicuo analfabetismo digitale colpevole di aver ostacolato lo sfruttamento dei sistemi di pagamento online, ne hanno impedito uno sviluppo ancora più celere.
Nonostante ciò l’andamento del crowdfunding nel territorio italiano ha presentato nel corso del tempo una crescita positiva che continua ad avere successo.
Il mercato italiano odierno è caratterizzato da 4 tipologie di crowdfunding che, passo dopo passo, riescono a farsi strada e ad ottenere la fiducia degli investitori e dei proponenti. I 4 tipi di crowdfunding sono: Reward, Donation, Equity e Lending.
• Reward Crowdfunding: riguarda piattaforme digitali che offrono un sistema di crowdfunding attraverso cui si riceve una ricompensa, in relazione all’importo che si è investito per la donazione;
• Donation Crowdfunding: si tratta di un modello di donazione attraverso cui si devolve il proprio denaro a sostegno di una causa specifica, non ricevendo alcuna ricompensa;
• Equity Crowdfunding: questa modalità di finanziamento interessa soprattutto startup innovative e piccole medie imprese in cambio di quote societarie. L’Equity ha riscosso molto successo in Italia soprattutto grazie ad un contesto normativo che ne ha agevolato lo sviluppo;
• Lending Crowdfunding: la raccolta fondi attraverso il Lending avviene tramite piattaforme web specializzate, rappresentando un modo vincente per bypassare le lungaggini burocratiche tipiche dei tradizionali canali finanziari.
Pertanto è importante sottolineare come nella maggioranza dei casi, in generale, si tratti di piattaforme generaliste che spaziano da settori di diversa natura, ma non mancano di certo situazioni in cui ci si rivolge a settori di ambiti più definiti.
Dalla data della sua affermazione la crescita del settore del crowdfunding in Italia è stata più che positiva.
Nello specifico il primo segnale favorevole fa riferimento alla crescita del volume di raccolto che dai € 65 milioni circa del 2015 passa ai € 91 milioni di euro circa del 2016.
Secondo un’accurata analisi di Starteed se nel 2017 la raccolta complessiva si attestava sui 133 milioni totali, il 2018 prospetta un guadagno di oltre 200 milioni di euro. Questo, sempre secondo la stessa fonte, grazie a due motivi principali: una più ordinata regolamentazione del settore e ad un miglior contesto normativo.
L’Equity Crowdfunding è uno strumento finanziario attraverso cui è possibile finanziare online, su apposite piattaforme, raccolte di fondi di società private ottenendo in cambio quote societarie.
Come afferma un recente report redatto dal Politecnico di Milano nel 2019 l’Equity Crowdfunding in Italia ha avuto uno slancio decisivo ed una notevole affermazione. L’impatto positivo, esattamente, è avvenuto grazie ad una precisa opera di chiarificazione normativa (2013) relativamente agli investimenti online, la quale ne ha permesso l’immediato successo.
Nel 2018 l’Equity Crowdfunding ha dunque nel concreto raggiunto complessivamente un valore di ben oltre 41 milioni di euro triplicando nettamente i volumi rispetto al 2017.
Il Lending Crowdfunding consiste in una forma di finanziamento, anche conosciuto come P2P lending, che interessa in modo particolare progetti di crescita personale o semplicemente di natura imprenditoriale.
Questa tipologia di crowdfunding, ha riscosso notevole fortuna in Italia, registrando una raccolta fondi pari a oltre 127 milioni di euro in tutto il 2018.
Secondo alcune ricerche i motivi principali del ricorso a questo tipo di finanziamento sono essenzialmente da ricercare nella semplicità e nella rapidità dei sistemi di erogazione dei prestiti. Ciononostante, l’aspetto principale che ha decretato un significativo aumento del ricorso al Lending Crowdfunding in Italia è senza ombra di dubbio la possibilità di ottenere tassi di interesse decisamente superiori rispetto a quelli concessi degli istituti bancari.
Parlano chiaro gli ultimi dati rilevati da Starteed: nel 2018 il Lending Crowdfunding in Italia ha raccolto oltre 51 milioni di euro di fondi.
La piattaforma Crowdfunding Buzz ha descritto, attraverso alcuni dati chiave, l’andamento del Real Estate Crowdfunding in Italia distinguendo le piattaforme di Equity da quelle di Lending. Vediamoli insieme.
Progetti realizzati
Equity. I progetti realizzati vedono 1 progetto per il 2017, 7 progetti nel 2018 e 15 nel 2019.
Lending. I progetti realizzati nel 2017 sono 6, nel 2018 sono 11 fino ad arrivare ai 92 progetti attuati del 2019.
Fondi raccolti
I fondi raccolti per l’Equity sono rispettivamente 582.000 euro (2017), 7.694.000 euro (2018), 16.519.000 euro (2019).
I fondi raccolti per il Lending invece sono 1.245.000 euro (2017), 3.760.000 euro (2018) , 18.506.000 euro (2019).
Numero Investitori
Numero investitori Equity: nel 2017 sono stati 118, nel 2018 sono stati 1.198 mentre nel 2019 sono aumentati arrivando a 2.885 unità.
Numero investitori Lending: nel 2017 sono stati 2.032, nel 2018 sono stati 5.988 mentre nel 2019 siamo a 24.484.
Secondo i dati riportati, caratterizzati da un costante trend di crescita nel tempo, emerge come il crowdfunding, in generale e quello immobiliare nello specifico, si stiano affermando come un’ ottima modalità di investimento alternativa a quelle tradizionali, capace di procurare numerosi vantaggi sia per gli investitori che per i proponenti.
Il crowdfunding immobiliare pertanto mostra un andamento positivo anche in relazione alla radicata tradizione degli italiani nei confronti dell’investimento del mattone, considerato quest’ultimo ancora oggi una mossa redditizia solo se accompagnata da valutazioni tecniche dovute alla conoscenza del settore, capacità di analisi e un calcolo delle spese complessive.
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Credito Italia nella persona del suo amministratore, in
vista delle imminenti nuove norme regolatorie che verranno emanate
dall'Unione Europea in riferimento al mercato FinTech, ha deciso di
cambiare nome per evitare ogni possibile equivoco sulla sua attività
di gruppo (con riferimento sia a Rendimento Etico srl che a Credit
Investment NPL srl) e sulla sua mission focalizzata esclusivamente al mondo
immobiliare residenziale e agli NPL.
Quindi da oggi il nostro nome sarà
Case Italia srl e abbiamo cambiato nome anche alla nostra
controllata CI NPL srl mentre resta confermato il nome della nostra
piattaforma Rendimento Etico srl.
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