In Italia, negli ultimi 20 anni, le unioni di lunga durata in Italia sono diminuite quasi di un quarto; per la precisione, la quota di separazioni relativa ai cosiddetti matrimoni di lunga durata (vale a dire quelli uguali o superiori a 17 anni) è passata dall’11,3 per cento del 1998 al 23,5 per cento registrata a fine 2017.
Di conseguenza stanno aumentando in modo esponenziale il numero delle case all’asta per cause di separazione tra coniugi.
Separazione, chi paga le rate del mutuo cointestato?
Il contratto di mutuo rimane vincolante per i contraenti
Le rate sul mutuo della casa vanno pagate dal soggetto a cui risulti intestato il contratto con la banca.
Se i coniugi hanno contratto insieme un mutuo per l’acquisto della casa familiare, dividendo tra loro i costi di tale impegno, in caso di separazione consensuale in cui abbiano stabilito che l’appartamento spetti in proprietà a uno solo dei due, il coniuge che sia divenuto unico proprietario dell’immobile sarà tenuto al pagamento delle rate del mutuo e avrà diritto alla detrazione fiscale sugli interessi passivi dell’intera somma.
La detrazione degli interessi sul mutuo stipulato per l’acquisto dell’immobile spetta al coniuge acquirente e intestatario del contratto di mutuo, anche se la casa è adibita ad abitazione principale di un suo familiare; è considerato “familiare” anche il coniuge separato, finché non intervenga l’annotazione della sentenza di divorzio.
Pertanto il coniuge proprietario, trasferitosi dopo la separazione, può continuare a beneficiare della detrazione.
In caso di divorzio, il beneficio della detrazione spetta al coniuge trasferito per la quota di competenza solo se nell’immobile continuano ad abitare i figli.
Vendita della casa o accollo del mutuo, cosa conviene fare?
Sono diverse le strade, più o meno pacifiche, per dividersi vantaggi o oneri in caso di mutuo cointestato.
Mutuo cointestato, che succede sei uno dei due ex non paga?
La banca è un soggetto estraneo all’accordo di separazione e, ad esempio, se l’ex marito cui è imposto il pagamento della rata del mutuo è inadempiente, la banca potrebbe agire anche nei confronti della ex moglie assegnataria della casa, in quanto cointestataria del mutuo a suo tempo stipulato.
La moglie potrà però presentare una denuncia penale: la giurisprudenza della Cassazione ha più volte precisato che in questi casi scatta il reato di ‘violazione degli obblighi di assistenza familiare’.
Altra riflessione, si pensi, ad esempio, a un genitore che acquista un appartamento per il figlio, intestandolo a quest’ultimo, ma obbligandosi in prima persona con la banca nel pagamento del mutuo. Di certo all’istituto di credito non interesserà che, tra padre e figlio, si sia incrinato il rapporto e che, di conseguenza, il genitore non intenda più proseguire nel pagamento del mutuo, ma interesserà solo la “solvibilità” di chi si è impegnato alla restituzione del prestito.
Con la separazione avviene un po’ la stessa cosa: a prescindere dalla scelta di separarsi, da chi rimanga ad abitare nella casa familiare o da chi ne sia l’effettivo proprietario, le condizioni contrattuali negoziate nel contratto di mutuo resteranno valide e il mutuo dovrà essere pagato per intero, in caso contrario la casa potrebbe essere messa in asta.
Ciò non significa, tuttavia, che il giudice non possa tenere conto, nell’ambito di un giudizio di separazione, di questa importante spesa o che i coniugi non possano trovare un accordo che riesca a contemperare le esigenze di ciascuno.
Cosa fare se la prima casa dovesse essere oggetto di un'asta giudiziaria?
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Credito Italia nella persona del suo amministratore, in
vista delle imminenti nuove norme regolatorie che verranno emanate
dall'Unione Europea in riferimento al mercato FinTech, ha deciso di
cambiare nome per evitare ogni possibile equivoco sulla sua attività
di gruppo (con riferimento sia a Rendimento Etico srl che a Credit
Investment NPL srl) e sulla sua mission focalizzata esclusivamente al mondo
immobiliare residenziale e agli NPL.
Quindi da oggi il nostro nome sarà
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