Nel post di oggi vogliamo riprendere il tema degli NPL (non-performing loans), che magari conosci meglio come crediti deteriorati. Ne abbiamo già parlato nelle scorse settimane e vogliamo tornare a farlo, perché seguire l’evoluzione di questo settore è fondamentale per chi come noi opera nel settore immobiliare in modo etico, aiutando le famiglie in difficoltà a uscire dal problema del debito.
Gli NPL sono sostanzialmente i crediti a rischio, nel senso che sono difficili da recuperare a causa dello stato di insolvenza o di difficoltà finanziaria del debitore. Nella situazione in cui ci troviamo attualmente, il problema è questo: la crisi economica sta portando sempre più imprese e famiglie a non riuscire più a fare fronte ai loro debiti e di conseguenza gli NPL aumentano in modo esponenziale.
In tutto questo, c’è però anche un’altra faccia della medaglia: perché l’aumento dei crediti deteriorati può trasformarsi in un’opportunità per le famiglie che rischiano di perdere la casa all’asta e per chi opera eticamente in questo mercato. Sei curioso di scoprire come? Te lo spieghiamo proprio in questo post!
Partiamo dall’abc: cosa sono gli NPL immobiliari? Si tratta di crediti garantiti da un immobile che i creditori rischiano di non riuscire a recuperare perché il debitore si trova in uno stato di insolvenza. Un tipico caso è quello in cui una famiglia attraversa un periodo di difficoltà e non riesce più a pagare le rate del mutuo: se la banca smette di incassare, prima o poi deciderà di avviare un procedimento esecutivo per cercare di recuperare quanto le spetta tramite la vendita all’asta della casa.
Questa procedura può però essere rischiosa: spesso e volentieri le case che finiscono all’asta vengono svendute per una cifra ridicola, che non si avvicina neanche lontanamente al loro reale valore. Di conseguenza, non solo la famiglia che perde la casa va incontro alla concreta possibilità di restare ancora fortemente indebitata, ma anche la banca rischia di recuperare il suo credito solo in minima parte.
Questo è sostanzialmente il motivo principale che spinge le banche a cedere gli NPL a delle società che si occupano poi di recuperare il credito. Un’altra ragione per cui questi crediti vengono ceduti è da ricercare nelle condizioni che le Banche Centrali impongono di rispettare ai singoli istituti bancari, che devono essere in grado di garantire un’adeguata copertura dei crediti a rischio.
Come dicevamo in apertura, la crisi da Coronavirus sta portando le banche a dover fronteggiare un aumento consistente di NPL. Le cause non sono difficili da immaginare: la crisi economica che si accompagna al Coronavirus sta mettendo in difficoltà molte imprese e anche molte famiglie, che nel prossimo futuro potrebbero non essere più in grado di rimborsare i loro debiti. Senza contare che la sospensione delle procedure esecutive e delle aste immobiliari porterà senza dubbio a un aumento dei tempi di recupero.
In una situazione del genere, le banche tenderanno a voler cedere una quota sempre maggiore di NPL. D’altra parte, dovranno però accontentarsi di venderli per un importo inferiore rispetto a quello che avrebbero potuto incassare prima della crisi. Questo perché, viste le crescenti difficoltà di molti debitori, saranno inferiori anche le probabilità di recuperare buona parte di questi crediti.
In questo periodo particolare, molti esperti stanno seguendo il fenomeno degli NPL con molta attenzione. E, per riuscire a mantenere la situazione sotto controllo, secondo loro si dovrà puntare su una gestione sostenibile dei crediti deteriorati.
Attualmente, i pacchetti di NPL vengono ceduti in massa a grandi gruppi che si occupano poi di recuperarli. Queste società si trovano di conseguenza a dover gestire un gran numero di crediti deteriorati, cosa che non consente di adottare un approccio che consideri adeguatamente anche la situazione dei debitori. In altre parole, le imprese in difficoltà e le famiglie che rischiano di perdere la casa all’asta restando poi ancora fortemente indebitate vengono lasciate a loro stesse, senza che nessuno tenda loro una mano per aiutarle a risolvere il problema del debito e a ripartire. E la cosa più grave è che, a lungo andare, tutte queste situazioni di indebitamento non risolte creano un impatto più ampio sulla nostra economia e anche sulla nostra società.
In questo periodo particolare, in cui il numero di NPL rischia di aumentare esponenzialmente, servirebbero delle soluzioni alternative, fondate su una logica diversa. E in tale contesto, sarebbero proprio gli operatori che acquistano crediti deteriorati in modo più selettivo a poter fare la differenza. Stiamo parlando di chi come noi acquista NPL e cerca poi di far fruttare il suo investimento seguendolo attentamente e preoccupandosi anche della sorte del debitore.
Quando acquistiamo NPL immobiliari, il nostro primo obiettivo rimane sempre quello di azzerare il debito delle famiglie che rischiano di perdere la casa all’asta. Entriamo in trattativa con gli altri creditori per cercare di raggiungere con loro un accordo che ci permetta di cancellare il debito di queste persone acquistando direttamente la loro casa. In questo modo, riusciamo a evitare la vendita all’asta e i connessi rischi di svalutazione, come pure l’eventualità concreta per gli ex proprietari di restare ancora fortemente indebitati pur avendo perso la casa!
Nella maggior parte dei casi, la nostra soluzione che consente di azzerare il debito è quella migliore per il debitore, perché è l’unica che gli offre la certezza di risolvere il problema dell’indebitamento, subito e una volta per tutte. Resta il fatto che, per riuscire a metterla in pratica, occorre raggiungere un accordo con tutti i creditori coinvolti nella procedura esecutiva. E in tutto questo, la maggiore propensione delle banche a cedere i loro pacchetti di NPL può contribuire a darci una mano.
Vista la situazione attuale, le banche sono infatti ben disposte a trattare non solo con le società che acquistano grandi volumi di NPL, ma anche con quegli investitori che comprano crediti deteriorati nell’ottica di agire concretamente per realizzare un guadagno sostenibile e risolvere al contempo la situazione dei debitori. Ma c’è di più: pur di riuscire a cedere buona parte dei loro crediti deteriorati, le banche sono anche disposte a venderli per un importo inferiore rispetto a prima. Dal nostro punto di vista, questo significa poter acquistare crediti a un prezzo più interessante e anche avere più margine di manovra per andare incontro alle pretese degli altri creditori coinvolti nella procedura. Detto in parole semplici, aumentano le probabilità di riuscire ad azzerare il debito delle famiglie in difficoltà tramite la vendita della loro casa!
Case Italia è la società che da più di dieci anni si occupa di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Aiutiamo le famiglie in difficoltà a evitare che la loro casa venga svenduta all’asta: entriamo in trattativa con i creditori ponendoci l’obiettivo di azzerare tutti i debiti tramite la vendita della loro casa. E una volta raggiunto l’accordo, la casa la acquistiamo direttamente noi, così non devono nemmeno preoccuparsi di trovare un acquirente per tempo!
Se la tua casa è all’asta o rischia di andarci presto, non perdere altro tempo: visita il sito di Case Italia e contattaci! In questo momento ci sono più probabilità di riuscire ad azzerare il tuo debito e noi valuteremo la tua situazione per capire come risolverla nel modo migliore possibile.
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Credito Italia nella persona del suo amministratore, in
vista delle imminenti nuove norme regolatorie che verranno emanate
dall'Unione Europea in riferimento al mercato FinTech, ha deciso di
cambiare nome per evitare ogni possibile equivoco sulla sua attività
di gruppo (con riferimento sia a Rendimento Etico srl che a Credit
Investment NPL srl) e sulla sua mission focalizzata esclusivamente al mondo
immobiliare residenziale e agli NPL.
Quindi da oggi il nostro nome sarà
Case Italia srl e abbiamo cambiato nome anche alla nostra
controllata CI NPL srl mentre resta confermato il nome della nostra
piattaforma Rendimento Etico srl.
Siamo pronti anche per domani vista la
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