La prospettiva di un calo dei tassi della BCE sta finalmente offrendo un po' di respiro sul fronte dei costi di finanziamento. Per chi necessita di un mutuo per la prima casa, è disponibile il Fondo di garanzia per i mutui prima casa, uno strumento che facilita l’accesso al credito bancario per l’acquisto o la ristrutturazione con finalità di efficientamento energetico della prima abitazione. Questo beneficio è destinato ai cittadini che non possiedono altri immobili a uso abitativo.
L'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha recentemente pubblicato una nuova guida sul funzionamento di questo meccanismo, potenziato durante la pandemia per offrire un sostegno particolare ai giovani. La guida aggiornata al 2024, frutto della collaborazione tra ABI, banche e associazioni dei consumatori, analizza dettagliatamente il funzionamento del mutuo con garanzia dello Stato, delineando chi ne ha diritto e quali sono gli obblighi.
Questa guida, definita dall'ABI come "un importante strumento pubblico volto a supportare nell’acquisto dell’abitazione principale i cittadini, a partire dai giovani e, in particolare per l’anno 2024, dalle famiglie numerose", è scaricabile gratuitamente dal sito dell’Associazione Bancaria Italiana.
Il Fondo di garanzia per i mutui prima casa è un'iniziativa volta a facilitare l'accesso ai mutui per l'acquisto della prima abitazione, con o senza interventi di ristrutturazione per miglioramenti energetici. Questo strumento è destinato ai cittadini che non possiedono altri immobili a uso abitativo.
Secondo la guida dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), il Fondo rilascia garanzie a prima richiesta fino al 50% della quota capitale dei mutui ipotecari, o dei portafogli di mutui ipotecari, erogati per l'acquisto della prima casa. Questo può includere anche l'accollo da frazionamento e eventuali interventi di ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza energetica.
Per accedere alla garanzia del Fondo non sono previsti limiti di reddito per i mutuatari. Tuttavia, ci sono requisiti specifici per le categorie di clienti prioritari. Nel caso di più domande pervenute nello stesso giorno, il gestore del Fondo dà priorità ai mutui richiesti da determinate categorie di soggetti, assicurando un sostegno mirato a chi ne ha maggiore necessità.
I soggetti considerati prioritari per l'accesso al Fondo di garanzia per i mutui prima casa includono:
Giovani coppie: Nuclei familiari costituiti da coniugi o conviventi more uxorio da almeno due anni, in cui almeno uno dei componenti non ha superato i 36 anni di età.
Genitori single con figli minorenni: Persone singole non coniugate, né conviventi con l’altro genitore di alcuno dei figli minori conviventi, oppure persone separate, divorziate o vedove conviventi con almeno un figlio minore.
Giovani under 36: Persone di età inferiore ai 36 anni.
Conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari.
Nuclei familiari numerosi: Famiglie con 3 figli under 21 e un ISEE non superiore a 40.000 euro, 4 figli under 21 e un ISEE non superiore a 45.000 euro (con una copertura massima dell'85%), oppure 5 o più figli under 21 e un ISEE non superiore a 50.000 euro (con una copertura massima del 90%).
L'ABI spiega che i membri di queste categorie possono ottenere una copertura superiore al 50% se l'importo del mutuo richiesto supera l'80% del prezzo d'acquisto dell'immobile. Inoltre, per tutte le categorie prioritarie, l'aumento della percentuale di copertura è riconosciuto anche se il Tasso Effettivo Globale (TEG) è superiore al Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) entro i limiti di legge.
La guida sottolinea che per i mutui prioritari, il limite massimo del TEG applicabile deve essere pari al TEGM sui mutui, come rilevato dalle pubblicazioni trimestrali del Ministero dell'Economia e delle Finanze ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108. I finanziatori devono indicare le condizioni economiche di maggior favore applicate ai beneficiari grazie all’intervento del Fondo.
Fino al 31 dicembre 2024, le categorie di mutuatari prioritari con un ISEE non superiore a 40.000 euro annui possono ottenere una garanzia fino all'80% della quota capitale dei mutui richiesti.
La garanzia del Fondo rimane attiva anche in caso di surroga del mutuo originariamente ottenuto per l'acquisto della prima casa. Questo avviene qualora le condizioni economiche del nuovo mutuo siano migliorative o sostanzialmente invariate rispetto a quelle esistenti al momento della concessione della garanzia. Tuttavia, è fondamentale che la banca che eroga il nuovo finanziamento sia aderente al Fondo di garanzia per i mutui prima casa.
La misura copre mutui ipotecari erogati da banche o intermediari finanziari fino a un massimo di 250.000 euro. Questi mutui devono essere destinati all'acquisto della prima abitazione, che può includere interventi di ristrutturazione per l'efficientamento energetico. Inoltre, l'abitazione acquistata non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9, né presentare caratteristiche di lusso.
Per accedere al Fondo di garanzia, è necessario compilare il modulo disponibile sul sito internet di Consap e presentarlo presso una delle banche o intermediari finanziari aderenti, allegando un documento di identità (per i cittadini stranieri, è richiesto anche il passaporto e il permesso di soggiorno). I nuclei familiari numerosi che possono ottenere una garanzia superiore all’80% devono utilizzare un modulo apposito.
Al momento della presentazione della domanda di mutuo, non bisogna essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo, fatta eccezione per gli immobili acquisiti per successione a causa di morte e che sono utilizzati gratuitamente da genitori o fratelli.
Anche se tutti i requisiti sono rispettati, la banca ha il diritto di decidere se concedere o meno il mutuo con il ricorso al Fondo di garanzia, basandosi su proprie valutazioni.
In caso di inadempimento del mutuatario, il Fondo interviene liquidando all'istituto finanziatore l'importo previsto dalla garanzia e successivamente agisce nei confronti del mutuatario per il recupero della somma liquidata. Il mutuatario è quindi tenuto a restituire integralmente le somme pagate dal Fondo all'istituto finanziatore. Il recupero delle somme può avvenire tramite la procedura di iscrizione a ruolo, come previsto dalla normativa vigente.
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