Luglio: tempo di Bonus. Una guida con i primi tre da richiedere

Luglio: tempo di Bonus. Una guida con i primi tre da richiedere

Ecco le agevolazioni fiscali per l'abitazione destinate a termine entro il 31 dicembre 2024.

Luglio: tempo di Bonus. Una guida con i primi tre da richiedere
15 luglio 2024
Case Italia Srl
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L'inizio di luglio non solo segna l'arrivo ufficiale della bella stagione, ma rappresenta anche il momento ideale per considerare l'uso dei bonus casa 2024 prima della loro scadenza. Attualmente, molte agevolazioni fiscali sono destinate a terminare alla fine dell'anno. Sebbene ci sia la possibilità che il governo intervenga per rimodulare questi benefici, anche alla luce della direttiva sulle Case Green – approvata dal Parlamento europeo il 12 marzo, ratificata dall'Ecofin il 12 aprile e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'UE l'8 maggio – è importante essere consapevoli delle date chiave e delle agevolazioni in scadenza.

Sfruttare i bonus casa entro la fine dell'anno offre numerosi vantaggi. Questi incentivi non solo possono contribuire a ridurre significativamente i costi delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni energetiche, ma rappresentano anche un'opportunità per migliorare l'efficienza energetica delle abitazioni, in linea con le nuove normative europee. Approfittare tempestivamente di questi bonus può fare la differenza, sia in termini di risparmio economico che di miglioramento delle proprie abitazioni.

 

Bonus Ristrutturazione Casa

 

Approfittare del bonus ristrutturazione casa entro la scadenza del 31 dicembre 2024 rappresenta un'opportunità significativa per i contribuenti. Questo incentivo non solo permette un risparmio considerevole sui costi delle ristrutturazioni, ma contribuisce anche a migliorare il patrimonio immobiliare personale e la sicurezza degli edifici.

Questa detrazione è destinata ai contribuenti soggetti all'Irpef, indipendentemente dalla loro residenza sul territorio nazionale, che sostengono spese per interventi di ristrutturazione. Il beneficio copre una vasta gamma di soggetti: dai proprietari degli immobili agli inquilini, passando per i titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili e i familiari conviventi con il possessore o il detentore dell’immobile (inclusi coniugi, componenti dell'unione civile, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo grado), nonché il convivente more uxorio per le spese sostenute dal 1° gennaio 2016.

La detrazione fiscale, suddivisa in dieci quote annuali di pari importo, consente ai contribuenti di detrarre dall'Irpef il 50% delle spese sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024, fino a un massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Per gli interventi di ristrutturazione su immobili residenziali utilizzati anche per attività commerciali, artistiche o professionali, la detrazione è ridotta della metà. 

Particolarmente rilevanti sono le agevolazioni per interventi antisismici, che prevedono detrazioni più elevate, fino all'85%. Anche queste detrazioni devono essere usufruite entro il 31 dicembre 2024.

 

Ecobonus 65% e 50%

 

L'ecobonus al 65% e al 50% scadrà il 31 dicembre 2024. Questa agevolazione fiscale è volta a incentivare interventi che migliorano l'efficienza energetica degli edifici, offrendo una detrazione dall'Irpef o dall'Ires. L'ammontare della detrazione varia in base al tipo di intervento e all'anno in cui viene realizzato, nonché se riguarda una singola unità immobiliare o un edificio condominiale. La detrazione deve essere suddivisa in dieci rate annuali di pari importo.

Per beneficiare dell'ecobonus, gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari e edifici esistenti, censiti o per i quali è stato richiesto l'accatastamento, indipendentemente dalla categoria catastale, inclusi quelli rurali e strumentali per attività d'impresa o professionale.

Secondo l'Agenzia delle Entrate, la maggior parte degli interventi dà diritto a una detrazione del 65%, mentre altri interventi specifici sono soggetti a una detrazione del 50%. Tra questi ultimi rientrano:

  • L'acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi;

  • L'acquisto e la posa in opera di schermature solari;

  • L'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; 

  • La sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione di classe A o superiore, o impianti con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Per le caldaie di classe A dotate di sistemi di termoregolazione evoluti, la detrazione sale al 65%.

Questi incentivi sono particolarmente rilevanti in un contesto in cui l'attenzione all'efficienza energetica e alla sostenibilità è sempre più centrale. Gli interventi ammessi permettono non solo di migliorare il comfort abitativo, ma anche di incrementare il valore degli immobili.

L'ecobonus è accessibile a tutti i contribuenti, residenti e non residenti, indipendentemente dal tipo di reddito:

  • Persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;

  • Contribuenti titolari di reddito d'impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);

  • Società semplici;  

  • Associazioni tra professionisti;

  • Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

 Il beneficio spetta anche a chi possiede o detiene l'immobile oggetto dell'intervento, inclusi:

  • Proprietario o nudo proprietario;

  • Titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie);

  • Inquilino o comodatario;

  • Soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa;

  • Imprenditori individuali per immobili non considerati beni strumentali o beni merce;

  • Coloro che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, imprese familiari);

  • Familiari conviventi (coniuge, parte dell'unione civile, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado);

  • Convivente di fatto;

  • Coniuge separato assegnatario dell'immobile intestato all'altro coniuge;

  • Promissario acquirente.

Utilizzare l'ecobonus significa investire nel futuro, rendendo le abitazioni più efficienti e sostenibili, in linea con le direttive europee e nazionali. L'invito è quindi a non procrastinare e a sfruttare al massimo queste opportunità prima che scadano.

 

Bonus mobili ed elettrodomestici

 

Il bonus mobili ed elettrodomestici rappresenta un'importante opportunità per chi sta rinnovando la propria abitazione. Acquistare mobili ed elettrodomestici nuovi non solo migliora l'estetica e la funzionalità degli spazi abitativi, ma contribuisce anche a incrementare l'efficienza energetica dell'immobile. L'attenzione alle classi energetiche garantisce un consumo ridotto, con un conseguente risparmio sulle bollette e un impatto ambientale minore.

La scadenza del 31 dicembre 2024 sottolinea l'importanza di pianificare attentamente gli acquisti, in modo da beneficiare della detrazione fiscale. Questa agevolazione è particolarmente vantaggiosa poiché copre un importo significativo (fino a 5.000 euro) e include anche le spese di trasporto e montaggio, rendendo più accessibili i costi complessivi dell'arredamento e dell'installazione di elettrodomestici.

Inoltre, la necessità di collegare l'acquisto di mobili ed elettrodomestici a interventi di ristrutturazione avviati dal 1° gennaio dell'anno precedente incentiva ulteriormente i contribuenti a investire nella riqualificazione dei propri immobili. Questo non solo migliora la qualità della vita domestica, ma contribuisce anche a valorizzare il patrimonio immobiliare.
 

Il problema delle svalutazioni immobiliari

 

Ottenere questi bonus, in alcuni casi, è diventato molto difficile, anche solo per il fatto che, per le nuove richieste, i proprietari dovranno essere in grado di anticipare tutte le spese.

Questo problema diventa particolarmente critico quando i proprietari decidono di vendere la loro casa o, ancora peggio, se si trovano a rischiare la perdita dell'immobile all'asta. Gli immobili all'asta già subiscono svalutazioni significative a causa dei processi coinvolti. 

In tal caso, il ricavato dall'asta potrebbe non essere sufficiente a coprire il debito residuo, il quale continuerà a gravare sulle loro spalle anche dopo la perdita dell'immobile.

 

Come azzerare il debito?
Saldo e stralcio con rinuncia agli atti

 

Per fortuna esiste un modo per evitare le svalutazioni delle aste e azzerare tutti i debiti una volta per tutte. La nostra soluzione si chiama saldo e stralcio con rinuncia agli atti!

Invece di aspettare che la tua casa venga svenduta all’asta rischiando di restare con un debito residuo, prendi contatto con tutti i creditori coinvolti nella procedura. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo sulla cifra da saldare per considerare il debito estinto, in modo che tu riesca ad azzerare tutti i tuoi debiti con la vendita della casa.

Per fare in modo che il debito venga azzerato, i creditori dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. La buona notizia è che ci sono ottime probabilità che accettino: le aste sono molto rischiose anche per loro, in quanto nessuno è in grado di garantirgli se e quando riceveranno indietro i loro soldi. Con la nostra soluzione potranno invece contare sul fatto di ricevere subito la somma pattuita.

Una volta raggiunto l’accordo, non ti resterà che pagare i creditori per ottenere l’azzeramento di tutti i debiti. Dovrai comunque vendere la casa, ma questa volta lo farai evitando le svalutazioni delle aste e con la certezza di cancellare il debito una volta per tutte.

Nel momento in cui avranno ricevuto i loro soldi, i creditori saranno chiamati a firmare una rinuncia agli atti, con la quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei tuoi confronti, presente e futura. Si tratta di un documento fondamentale, che segna di fatto l’uscita definitiva dalla spirale del debito!

 

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