La settimana scorsa abbiamo parlato del nuovo taglio dei tassi da parte della BCE in questo articolo. Ma ora sorgono spontanee alcune domande: quanti mutui sono stati concessi dalle banche italiane? A quanto ammonta il credito al consumo nel nostro Paese? Quante famiglie sono attualmente indebitate e come sono cambiate le rate dei finanziamenti negli ultimi anni? E ora, con il recente taglio, quali scenari possiamo aspettarci?
Secondo i dati forniti dalla Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), il panorama del credito alle famiglie italiane ha subito trasformazioni significative. Da una parte, si registra un aumento del numero di mutui erogati e del volume complessivo del credito al consumo, sintomo di una crescente dipendenza delle famiglie italiane dai finanziamenti bancari per sostenere spese ordinarie e straordinarie. Dall'altra, le rate dei finanziamenti sono state profondamente influenzate dalle recenti dinamiche dei tassi d'interesse.
Con l'intervento della BCE e il nuovo taglio dei tassi, è probabile che ci sarà un ulteriore impatto sui mutui e sul costo del credito al consumo. Se da un lato questo potrebbe portare a condizioni di finanziamento più favorevoli per nuove richieste, dall'altro le famiglie già indebitate potrebbero continuare a fronteggiare incertezze e fluttuazioni nei tassi variabili, rendendo la pianificazione finanziaria ancora più complessa.
In Italia, 6,8 milioni di famiglie, pari a circa il 25% del totale, risultano attualmente indebitate. Di queste, 3,5 milioni hanno contratto un mutuo per l’acquisto della propria abitazione. Tra il 2022 e il 2023, il costo dei prestiti è aumentato significativamente, con i tassi di interesse che hanno raggiunto il 4,5%, riflettendo una stretta monetaria della BCE. Tuttavia, le banche, prevedendo un futuro allentamento della politica monetaria dell'Eurotower, hanno iniziato ad abbassare i tassi, una tendenza che potrebbe continuare nei prossimi mesi.
Questa riduzione dei tassi si traduce in opportunità concrete per le famiglie non solo per l'acquisto di una casa, ma anche per beni di consumo durevoli come automobili ed elettrodomestici. Già oggi, i tassi sui mutui sono scesi a una media del 3,44%, rispetto ai picchi superiori al 5% del 2023, e potrebbero calare ulteriormente fino al 3,20%. Questo ribasso potrebbe comportare, per un mutuo di 200.000 euro della durata di 25 anni, un risparmio complessivo di oltre 70.000 euro, con una riduzione del 19,3%.
Durante il 2023, molte famiglie hanno dovuto far fronte a un forte aumento delle rate. I mutui a tasso fisso erogati in quell'anno hanno visto le rate raddoppiare, mentre quelli a tasso variabile hanno subito incrementi mensili fino al 70%. Per i vecchi mutui, quelli a tasso fisso non hanno risentito delle fluttuazioni, ma le rate dei mutui a tasso variabile sono aumentate fino al 78%. Ora, con la tendenza al ribasso dei tassi, queste potrebbero finalmente iniziare a diminuire.
Dopo un 2023 particolarmente difficile per i mutui, il peggiore dal 2009, lo scenario futuro lascia intravedere prospettive di risparmio e miglioramento delle condizioni per le famiglie. Ma cosa possiamo aspettarci ora? La speranza è che la discesa dei tassi prosegua, offrendo sollievo a chi è già indebitato e opportunità vantaggiose per chi è alla ricerca di un nuovo mutuo.
Gli analisti della Fabi hanno illustrato l’andamento al ribasso delle rate sui mutui e dei tassi sui prestiti applicati dalle banche italiane, confermando che il fenomeno è già in atto.
Attualmente, i tassi sui mutui sono scesi a una media del 3,44%, rispetto ai livelli superiori al 5% registrati nel 2023, e si prevede che potrebbero calare ulteriormente al 3,20%. Questa diminuzione si traduce in un risparmio notevole per le famiglie italiane che decidono di accendere un mutuo. Per esempio, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, il risparmio complessivo supererà i 70.000 euro.
La simulazione della Fabi ha confrontato quanto le famiglie pagano oggi per un mutuo di 200.000 euro rispetto a quanto pagavano nel 2023. Oggi, con un tasso fisso medio del 3,44% (che potrebbe scendere al 3,20% grazie all'ultimo taglio dei tassi della BCE), la rata mensile ammonta a 979 euro. Solo un anno fa, con un tasso fisso del 5,25%, la rata mensile era di 1.212 euro.In pratica, il risparmio mensile per le famiglie italiane è di 234 euro, che si traduce in un risparmio annuo di 3.126 euro e un totale di 70.127 euro (-19,3%) sull'intera durata del mutuo rispetto al 2023.
Gli esperti della Fabi hanno anche evidenziato come i tassi sui mutui a tasso fisso abbiano subito notevoli oscillazioni: a partire da luglio 2022, i tassi sono passati da un interesse medio dell'1,8% a oltre il 6% nel 2023. Tuttavia, negli ultimi mesi, le banche hanno avviato una progressiva riduzione, portando il tasso medio fisso al 3,44%, con ulteriori cali possibili nei prossimi mesi.
Secondo le simulazioni della Fabi, acquistare oggi una casa con un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro comporta un tasso medio del 3,20%. Per un contratto di 25 anni, la rata mensile si attesta a 979 euro, in netta riduzione rispetto al tasso del 5,25% registrato nel 2023, che comportava una rata di 1.212 euro. Questo si traduce in un risparmio mensile di 234 euro, per un totale di 3.126 euro in un anno e ben 70.127 euro sull’intera durata del mutuo.
Per quanto riguarda il finanziamento di automobili ed elettrodomestici, i tassi sono leggermente diminuiti rispetto al 2021. Alla fine del 2021, il tasso medio per questo tipo di finanziamenti era dell’8,1%, salito all'8,58% nel 2023, ma destinato a scendere ulteriormente all'8,25% nei prossimi mesi. Ad esempio, per l'acquisto di un’automobile da 25.000 euro interamente a rate con un finanziamento di 10 anni, il costo totale è passato da 37.426 euro nel 2021 a 48.961 euro nel 2023. Ora, però, questo costo potrebbe scendere a 37.868 euro, con un risparmio complessivo di 11.283 euro (-23%) rispetto al 2023.
Analogamente, acquistare un elettrodomestico da 750 euro a rate, con un finanziamento di 5 anni, sarebbe costato 942 euro nel 2021 e 1.106 euro nel 2023. Con i nuovi tassi, questo costo potrebbe ridursi a 945 euro, comportando un risparmio di 161 euro (-14,6%) rispetto ai tassi di fine 2023.
Con il calo dei tassi, dunque, le famiglie possono beneficiare di riduzioni significative nei costi di finanziamento per beni di consumo e abitazioni.
La Fabi ha fornito un quadro dettagliato della situazione dei mutui e dell’indebitamento delle famiglie italiane, evidenziando un trend di crescita e di rallentamento. A luglio 2024, il valore totale dei mutui per l’acquisto di abitazioni si è attestato a 423,4 miliardi di euro, con un aumento di 33 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%), ma un leggero calo di 3 miliardi rispetto a fine 2022 (-1%).
Di questi 423,4 miliardi, circa un terzo (144 miliardi) è rappresentato da mutui a tasso variabile, mentre i restanti 279 miliardi sono mutui a tasso fisso.
In termini di famiglie, su un totale di 25,7 milioni, 3,5 milioni hanno un mutuo, mentre 6,8 milioni di cittadini risultano indebitati, considerando anche altre forme di finanziamento come il credito al consumo e i prestiti personali.
Le banche italiane hanno erogato complessivamente 243 miliardi di euro in prestiti personali e credito al consumo. Tuttavia, si registra un leggero calo rispetto ai valori di fine 2020, con un rallentamento più marcato negli ultimi mesi. Questo è un chiaro segnale dell’impatto negativo che la serie di rialzi dei tassi, iniziata dalla BCE sotto la guida di Christine Lagarde a luglio 2022, ha avuto sull’erogazione del credito e sui prestiti concessi.
Nonostante questi tagli non riesci più a pagare il mutuo e ti trovi tra coloro che rischiano di vedersi la casa pignorata? Se ci segui, ne sei già al corrente, ma è importante sapere che prima o poi, una casa pignorata finisce per andare all’asta. Durante le aste immobiliari, le case spesso non vengono vendute, ma svendute a un prezzo molto inferiore al loro valore di mercato.
Tutto ciò si traduce in una perdita per gli ex proprietari, che possono trovarsi ancora pesantemente indebitati nonostante la perdita della casa. Se il ricavato dell'asta non copre tutti i debiti, la parte mancante, detta anche debito residuo, continua a gravare sulle loro spalle anche dopo la vendita all'asta.
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Tu dovrai comunque vendere la casa in modo da poter pagare i creditori. In questo caso però, lo farai con la garanzia di azzerare tutti i tuoi debiti, senza rischiare di trascinarti in una situazione economica complicata per il resto della tua vita.
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Portiamo avanti la trattativa con i creditori, azzeriamo completamente il debito e la tua casa la compriamo direttamente noi. Così non devi nemmeno preoccuparti di trovare un acquirente per tempo!
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