Il decreto-legge 34/2019, ormai noto a tutti come “decreto crescita”, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2019. Come forse già saprai, si tratta di una serie di provvedimenti volti a stimolare la ripresa economica nel nostro paese.
Ma oggi noi vogliamo parlartene per un motivo ben preciso: tra le altre cose, il decreto crescita prevede delle novità importantissime per tutti coloro che operano nel settore immobiliare. Di cosa si tratta? Di una serie di incentivi molto interessanti che passeremo in rassegna in questo post. Così anche tu potrai beneficiarne al meglio.
Il decreto crescita è un decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile con un obiettivo ben preciso: introdurre delle misure urgenti al fine di stimolare la crescita economica e risollevare i settori industriali in crisi.
Per raggiungere il suo scopo di spingere la ripresa economica, il decreto crescita prevede diversi provvedimenti che toccano svariati settori: si va dagli sgravi fiscali al rilancio degli investimenti, passando per la tutela del made in Italy e le misure volte a favorire il ritorno dei cervelli emigrati all’estero.
Come già detto, noi vogliamo però concentrarci sul cosiddetto “pacchetto immobiliare”, cioè su quegli incentivi che riguardano la valorizzazione edilizia e lo sviluppo territoriale sostenibile. Nello specifico, parleremo:
Queste misure sono state prese per incentivare l’ultimazione e la vendita dei cantieri, e in particolare per far fronte a un problema sempre più attuale in Italia: quello dei crediti deteriorati o NPL (non-performing loans). Si stima infatti che circa i 2/3 degli NPL siano da ricondurre a cantieri che non vengono ultimati o venduti.
Partiamo dai cosiddetti incentivi per la valorizzazione edilizia: in proposito, il decreto crescita prevede che le imprese di costruzione che entrano in possesso di un immobile con l’intenzione di ristrutturarlo possano ottenere degli sgravi fiscali a determinate condizioni:
Vediamo adesso in cosa consistono le agevolazioni fiscali: l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e quella catastale, che vanno pagate nel momento in cui si acquista un immobile, verranno fissate a 200 euro ciascuna, per un totale di 600 euro. Prima dell’introduzione di questo importo forfettario, l’imposta di registro era pari al 9% del valore dell’immobile, mentre l’imposta ipotecaria e quella catastale ammontavano a 50 euro ciascuna.
Prendiamo a titolo di esempio un edificio del valore di 1 milione di euro: fino al 30 aprile 2019, l’imposta di registro ammontava a ben 90.000 euro! Ora invece, alle condizioni che abbiamo spiegato sopra, è possibile acquistare lo stesso immobile pagando solo 600 euro di imposte.
Attenzione però: questi sgravi saranno in vigore solo fino al 31 dicembre 2021. Inoltre, se le condizioni poste per il trasferimento agevolato non dovessero essere rispettate, non solo l’impresa di costruzione sarà chiamata a pagare le imposte ordinarie, ma dovrà anche farsi carico di una multa pari al 30% delle imposte stesse.
L’Ecobonus e il Sismabonus sono degli incentivi che mirano a incoraggiare l’adozione di standard energetici e antisismici di ultima generazione ed esistevano già prima dell’entrata in vigore del decreto crescita.
Il decreto ha però voluto rendere le cose più semplici: da questo momento, Ecobonus e Sismabonus potranno essere ottenuti anche con uno sconto diretto sui costi dell’intervento di ristrutturazione. Sarà il fornitore a dover detrarre l’importo dalla fattura, che potrà in seguito recuperare a sua volta sottoforma di credito d’imposta entro 5 anni. In precedenza, questa soluzione non esisteva e l’unico modo per usufruire di questi incentivi era quello di ottenere delle detrazioni fiscali sull’arco di 10 anni oppure di cedere il credito. Con il decreto crescita diventa invece possibile ottenere gli incentivi sin da subito.
Per quanto riguarda il Sismabonus, è pure stata prevista un’estensione degli incentivi alle zone a rischio sismico 2 e 3, mentre prima questi erano limitati agli immobili situati nella zona 1, quella maggiormente esposta.
L’ultima novità di cui vogliamo parlarti riguarda in primo luogo le famiglie italiane, perché con il decreto crescita il fondo prima casa verrà rifinanziato con 100 milioni di euro, dopo che a febbraio 2019 si era ritrovato praticamente senza risorse.
Il fondo prima casa offre una garanzia del 50% sui mutui ipotecari concessi per l’acquisto o la ristrutturazione delle abitazioni primarie che rispettano particolari requisiti di efficienza energetica. In questo modo, si facilita l’accesso al mutuo per le famiglie.
Come abbiamo visto, il decreto crescita offre delle nuove opportunità per chi opera nel settore immobiliare, di cui puoi approfittare anche tu se hai un’impresa che si occupa di costruzioni o ristrutturazioni.
Noi di Case Italia ci occupiamo da più di dieci anni di risolvere il problema del debito nel nostro paese: acquistiamo gli immobili che stanno per finire all’asta entrando in trattativa privata con i creditori e azzerando il debito delle persone che stanno per perdere la loro casa. Così loro possono ricominciare una vita senza debiti e noi rivendiamo l’immobile realizzando un profitto in modo etico.
Visita il nostro sito e scopri di più su come lavoriamo. Abbiamo già moltissimi affiliati in tutta Italia e negli anni abbiamo elaborato un percorso formativo che ti insegna come guadagnare con le case.
Credito Italia nella persona del suo amministratore, in
vista delle imminenti nuove norme regolatorie che verranno emanate
dall'Unione Europea in riferimento al mercato FinTech, ha deciso di
cambiare nome per evitare ogni possibile equivoco sulla sua attività
di gruppo (con riferimento sia a Rendimento Etico srl che a Credit
Investment NPL srl) e sulla sua mission focalizzata esclusivamente al mondo
immobiliare residenziale e agli NPL.
Quindi da oggi il nostro nome sarà
Case Italia srl e abbiamo cambiato nome anche alla nostra
controllata CI NPL srl mentre resta confermato il nome della nostra
piattaforma Rendimento Etico srl.
Siamo pronti anche per domani vista la
velocità dell'oggi !