Le aste giudiziarie costituiscono una tipologia di asta che viene organizzata dai Tribunali nel contesto di una procedura esecutiva. In altre parole, sono finalizzate a soddisfare le pretese dei creditori coinvolti nella procedura attraverso la vendita dei beni di proprietà del debitore.
Nel momento in cui una persona fisica o giuridica non riesce più a fare fronte ai propri impegni finanziari, ai creditori viene data la possibilità di agire legalmente per ottenere quanto gli spetta. Se a causa delle difficoltà finanziarie in cui versa, il debitore non dispone di sufficiente liquidità per ripagare interamente i suoi debiti, ecco che si rende necessario procedere alla vendita di almeno una parte dei beni di sua proprietà. A questo pensa direttamente il Tribunale, organizzando appunto una o più aste giudiziarie.
Le aste giudiziarie possono svolgersi attraverso due modalità differenti: con incanto e senza incanto. Nel primo caso, i partecipanti hanno la possibilità di rilanciare la loro offerta durante l’asta sulla base delle altre offerte presentate. Le aste senza incanto, che sono anche quelle che ritroviamo più frequentemente nella realtà, si fondano invece su un presupposto diverso: in questo caso, i partecipanti sono tenuti a presentare le loro offerte in busta chiusa. Queste vengono poi aperte durante l’udienza, in presenza di tutti gli offerenti. Nel caso in cui vi sia più di un’offerta, il Giudice indirà una gara tra i partecipanti prendendo l’offerta più alta come prezzo base. Se vi dovesse essere una sola offerta, il Giudice potrà decidere se accettarla o se procedere invece a una seconda asta con incanto. Infine, il Giudice deciderà di organizzare una seconda asta con incanto anche nel caso in cui non venga presentata alcuna offerta.
Le aste giudiziarie possono prevedere la vendita sia di beni mobili (come ad esempio opere d’arte e gioielli) che di beni immobili. Quando il debitore risulta in possesso di beni che appartengono a entrambe le categorie, spetta al creditore decidere quali sottoporre a pignoramento e conseguentemente vendere all’asta.
In linea di principio, il creditore tenderà a scegliere quei beni che sono facilmente realizzabili, per cercare di rientrare il più velocemente possibile in possesso della somma di denaro che gli spetta. A questo proposito, occorre sapere che il pignoramento immobiliare è generalmente più complicato di quello mobiliare e presenta pure delle tempistiche sensibilmente più lunghe. Per questo motivo, un creditore potrebbe tendere a preferire la via dell’asta mobiliare.
D’altra parte, nel caso in cui i beni mobili del debitore non dovessero bastare a saldare integralmente il debito, allora il debitore opterà molto probabilmente per il pignoramento immobiliare. Tipicamente, ciò accade quando il debito ammonta a una cifra ragguardevole, o ancora quando uno dei creditori coinvolti nella procedura è l’istituto bancario che ha concesso a suo tempo il mutuo che grava sull’immobile.
È importante tenere conto che, se stipulato di fronte a un notaio, un contratto di mutuo diventa un titolo esecutivo, che consente alla banca di procedere direttamente al pignoramento senza prima rivolgersi al Tribunale. Questo significa che, per una banca, la procedura di esecuzione immobiliare diventa più semplice e immediata. Inoltre, avendo questa iscritto sull’immobile un’ipoteca in primo grado, potrà contare anche su una maggiore certezza di vedersi restituire l’importo dovuto. Ne possiamo dedurre che un istituto bancario possa essere più incentivato a percorrere la via dell’asta immobiliare rispetto ad altri creditori.
Quando pensiamo alle aste giudiziarie immobiliari, dobbiamo innanzitutto tenere conto delle possibili conseguenze per il debitore. Molto spesso, gli immobili all’asta vengono venduti a un prezzo di gran lunga inferiore rispetto al loro valore di mercato e il ricavato non basta neppure per saldare i debiti. L’ex proprietario di casa finisce quindi per trovarsi nella situazione paradossale in cui, pur avendo perso la casa, si ritrova ancora fortemente indebitato. D’altro canto, nemmeno i creditori possono dormire sonni tranquilli: se il ricavato della vendita all’asta non dovesse bastare a ripagare interamente il debito, andrebbero incontro all’eventualità di ricevere solo una piccola parte di quanto gli spetta, magari dopo aver atteso per molto tempo.
In definitiva, le aste giudiziarie costituiscono una via che può rivelarsi molto pericolosa per tutte le parti coinvolte. Se da una parte il debitore rischia di vedere la propria casa svenduta per una cifra irrisoria, i creditori vanno incontro all’eventualità di non riuscire a recuperare la somma che gli spetta, o di recuperarla soltanto in minima parte dopo diversi anni. In una situazione di questo tipo, l’acquirente sarebbe l’unico a ricavarne un vantaggio, poiché avrebbe acquistato un immobile pagandolo molto meno rispetto al suo reale valore.
Fortunatamente, a tutto questo c’è un’alternativa, sempre più diffusa ma che ancora non tutti conoscono. Si tratta di una soluzione che permette di evitare l’ asta giudiziaria e, proprio per questo motivo, vantaggiosa sia per il debitore che per i creditori. Il principio su cui si regge è semplice: invece di lasciare che un immobile finisca all’ asta giudiziaria, si interviene per tempo, il debitore prende contatto con i creditori e insieme si cerca di arrivare a un accordo. L’obiettivo principale è quello di azzerare completamente il debito, dando però anche ai creditori l’opportunità di recuperare buona parte di quanto gli spetta.
Proprio perché questa soluzione si fonda sulla trattativa privata, è necessario che vi sia la volontà comune di trovare un punto di incontro. I creditori dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere una somma inferiore rispetto a quella a cui avrebbero diritto, avendo però al contempo la certezza di ricevere subito l’importo pattuito. D’altra parte, il debitore dovrà comunque vendere la sua casa. In cambio otterrà però la cancellazione del debito e la possibilità di ricominciare una nuova vita. Una volta che avranno ottenuto il loro denaro, i creditori dovranno infatti firmare una rinuncia agli atti, un documento attraverso il quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei confronti del debitore, presente e futura.
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Case Italia è la società che si occupa di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Da più di dieci anni, aiutiamo le famiglie italiane a evitare la vendita della loro casa all’asta e a cancellare tutti i loro debiti ottenendo la rinuncia agli atti.